Ricominciare. Senza proclami particolari e senza che si intenda con questo termine chissà quale cambiamento considerato tangibile o visibile. Ricominciare dandosi piccoli obiettivi, raggiungibili con quel lieve sforzo di volontà in più che magari spesso si lascia andare alla deriva insieme alla voglia di provare a continuare a fare qualcosa che sembra talvolta futile. Ricominciare a fare quello che si ama e che pur non sembra avere chissà quale riscontro che giustifichi il continuare a farlo, semplicemente perché senti che è giusto gettare semi, anche in tempi come questi. Si dona quanto si ha, quanto inconsciamente senti di poter dare per cercare di rendere il mondo appena un po’ meno doloroso e cupo.
E sì, si possono donare anche parole. Se verranno lette anche solo da una persona e se per un attimo l’animo di questo lettore invisibile si sarà rasserenato o avrà trovato un momento di svago, riflessione e corrispondenza di sentire, queste avranno raggiunto il loro scopo. Ho dovuto ricordare che questo è il motivo per il quale scrivo, e perché da anni io abbia un blog. Ricominciare anche se pare non si tratti di un vero e proprio inizio, perché intimamente so che sono andata molto vicina, nelle scorse settimane, al chiudere tutto, e in modo definitivo, non prendendomi semplicemente una pausa perché mi fossi arrabbiata per qualche copiatura, come era accaduto in passato.
Un tempo non pensavo al mese di aprile come ad un mese di inizi, è stato ancora una volta il Giappone ad insegnarmi che questo mese ha anche tale caratteristica. Lavoro, scuola, quanto presuppone impegno ed insieme speranza e timore per un futuro da costruire passo per passo. Insieme alle fioriture, e alle piogge di petali che pure nel mio paese ci sono in queste settimane, ci si può provare a regalare anche qui un altro piccolo inizio d’anno.
Ricominciare ricordando che un tempo i ciliegi in fiore in Giappone li hai visti, passeggiando nel parco di Ueno, a Tokyo, mentre la gente rideva e mangiava sotto gli alberi carichi di petali. E sono memorie di bellezze come queste, insieme a tante altre che ti sfiorano ogni giorno, a far pensare che nonostante tutto valga la pena andare avanti, anche con le cose che in questo periodo di cuore costantemente pesante ti appaiono quasi inappropriate, eppure sono proprio quelle talvolta ad essere importanti per ricordare quanto di buono e bello c’è al mondo, quanto va protetto.
E torno quindi a scrivere, qui e altrove, a cercare storie ed immagini, a sentire il piacere delle frasi che scorrono dalla mente sul foglio di carta o sullo schermo. Continuo a leggere, che è quanto mi accompagna sempre nel mio formarmi come persona e come abitante di questo complesso mondo. Non so cosa riserverà il futuro. Nel frattempo, sono qui.