Sono sempre qui, nel blog

Sono sempre qui, di nuovo nel blog.

Qui dopo un po’ di pausa da quello che continuo a dirmi dovrebbe essere il mio luogo principale sul web, ovvero questo blog. Un po’ contraddittorio, vero? I social tendono ad essere più immediati, a dare forse qualche piccola soddisfazione momentanea in più, in quanto generalmente di più facile fruizione per via del minor tempo ed impegno richiesto rispetto alla vera e propria lettura pretesa da un articolo su un blog, ma ho come l’impressione che, con le dovute eccezioni, spesso lascino poco.

Ho sempre amato i blog, prima di questo ne avevo un altro, più generalista negli argomenti, che però ho chiuso qualche anno fa. Eppure, quanto appare difficile persistere, in un momento in cui, rispetto agli strumenti che offrono altri luoghi, come i social – che, è sempre bene ricordarlo, dell’internet non sono che una parte, anche se molti tendono a confondere questa parte con il tutto – il blog appare come qualcosa che una persona deve andare appositamente a cercare, o in cui si imbatte facendo una qualche ricerca. Un luogo che si teme possa essere quasi invisibile.

Ma non è un caso che anche la pagina Facebook abbia come denominazione “Blog personale”, e che sia nata insieme a questo blog. Qui rimango, questa è la mia vera e propria “casa”. Posso talvolta fare qualche giro che mi tiene lontana per un certo periodo, ma questo è lo spazio di cui, tutto sommato, sono più soddisfatta e in cui mi sento più a mio agio. Perché è qui che mi fermo nella tranquillità di una serata o di un momento davvero dedicato unicamente al ricercare le parole giuste, qui dove non vi è minimamente quella sensazione di doverci essere a tutti i costi e in ogni momento, anche se non ho niente da dire in particolare, o magari non ne ho voglia, e dove non c’è quella consapevolezza un po’ amara di dover prima di tutto catturare e soddisfare l’occhio di qualcuno per un’occhiata che resterà pur sempre frettolosa, mentre sta scorrendo centinaia di altre immagini più o meno simili.

Sto pensando a questo articolo da giorni, sino a poco fa stavo scrivendo un testo piuttosto diverso, che però, ad una riflessione più attenta, temevo potesse essere frainteso come una sorta di tirata contro i social e chi li utilizza magari con successo, mentre questi sono un mezzo che nel complesso apprezzo. Pensate che ho conosciuto mio marito vent’anni fa, nel 2001, in una delle prime chat, come potrei mai essere contro certe tecnologie e le nuove modalità di comunicazione e condivisione di passioni che hanno offerto ed offrono? Tuttavia, mi sembra sempre più che il mezzo rischi di diventare un fine, o un palliativo, con tutte le conseguenze che questo comporta, e non mi piacciono certi meccanismi dei social attuali. Tutto qui.

Cambierà qualcosa, quindi, dopo questa mia contraddittoria pausa dal blog che preludeva al pensare di voler tornare soprattutto al blog? Il mio proposito sarebbe quello di postare soprattutto qui, avvertendo ovviamente anche sugli altri strumenti delle novità. Non è la prima volta che mi pongo tale proposito, non posso sapere se sia davvero quella che giudicherò a posteriori “la volta buona”, tirando le somme tra qualche tempo da adesso.

Queste sono le vere e proprie Stanze Giapponesi, e qui sono io.

Prego, gustate con calma il vostro tè.