Sotto l’ombrello a Tokyo – Frammenti di vita giapponese, di Maria Teresa Orsi e Fabio Sebastiano Tana, è un saggio che segue un’altra opera sempre a cura dei due autori, La neve di Yuzawa – Immagini dal Giappone. Anche qui, come nel lavoro precedente, si parla di letteratura partendo dagli spunti offerti dalla realtà quotidiana giapponese e da quanto da essa deriva in quanto a significati e immaginario.
Se ne La neve erano i luoghi a creare l’occasione per discutere a cascata di letteratura, delle opere e degli autori che tramite la loro voce li hanno resi emblematici, in Sotto l’ombrello a Tokyo gli spunti vengono offerti da una realtà ancora più legata a quanto è il vivere giornaliero dei giapponesi. Può trattarsi di oggetti, come appunto l’ombrello che dà il titolo al saggio. Di mezzi di locomozione, come il treno o la bicicletta. Di abitudini consolidate, come la visione dei teledrammi che da anni accompagnano le mattine delle famiglie. Ma sono moltissimi gli argomenti che nascono anche l’uno dall’altro, come tanti germogli che spuntano dal ramo principale di un argomento, in quello che si presenta come un saggio ma che è invece una narrazione-fiume.
Ogni spunto riesce a dare vita a una sorta di lunga conversazione a ruota libera su come negli anni certi argomenti e le atmosfere createsi intorno a – appunto – frammenti di vita siano diventati materia per scrittori ed artisti, e si siano così indissolubilmente legati alla cultura giapponese, coinvolgendo sia i giapponesi stessi e le loro abitudini, il loro modo di interpretare la propria realtà e il proprio modo di essere, sia il resto del mondo che osserva tale cultura e il suo esprimersi anche nei confronti dell’esterno.
Avrei voluto centellinare maggiormente questo libro, invece mi ha coinvolta a tal punto da faticare a posarlo. Accade con le opere in cui ti senti avvinto dalle parole di chi possiede una grande conoscenza degli argomenti e capacità espositiva degli stessi con un linguaggio che è in grado di arrivare anche a chi non è specialista. Una lunga conversazione in cui percepisci l’entusiasmo di condividere l’amore per le espressioni sfaccettate di una cultura che sia ama e si conosce, nella quale ci si è immersi attraverso studio, vita quotidiana e lo specchio della letteratura. In Sotto l’ombrello a Tokyo la varietà dei temi va di pari passo con il racconto delle proprie esperienze in terra nipponica, con il toccare con mano quanto certi aspetti della vita giapponese siano radicati nelle persone di questo paese oppure come si siano modificati negli anni.
Non c’è un ordine preciso nel susseguirsi dei capitoli, in quanto appunto si segue il filo delle suggestioni, si svolge in ogni suo lato un argomento che ha colpito l’immaginario degli autori o con il quale sono venuti a contatto. In poche righe successive possono trovarsi innumerevoli informazioni, sempre offerte con la generosa e con la solo apparente casualità della conversazione in cui parlando di qualcosa ti viene in mente molto altro che potrebbe interessare o incuriosire l’interlocutore.
A fare da solida base c’è sempre la letteratura, perché è attraverso di essa che chi scrive interpreta e scende nel dettaglio di quanto vede dinanzi ai propri occhi. La letteratura riprende e approfondisce quanto già c’è nella vita quotidiana, quanto la storia fa subire alle persone nel corso del tempo. Aiuta ad immortalare e inquadrare concetti e momenti importanti, utili a conoscere le origini di quanto spesso in superficie appare magari semplicemente insolito.
Gli scrittori e i poeti sono specchio di una realtà che poi, spiegata e sentita attraverso le loro parole che si fanno strato, da quelle stesse parole poi viene influenzata in quanto anche involontariamente non si riesce a prescindere nel proprio immaginario e nel proprio interpretare certi fenomeni da quanto attraverso i loro scritti è diventato cultura e patrimonio comune.
Ho trovato particolarmente interessanti i capitoli dedicati al mito di Butterfly, a tutte le riletture e le conseguenze sull’immaginario sia occidentale che giapponese, alle tematiche legate ai rapporti di potere e le complessità insite nel confronto tra culture diverse che tale storia comporta, e i confronti con quelle che furono veri avvenimenti che ad essa possono essere paragonati o che la ispirarono.
Ho scoperto molto di cui non sapevo circa le programmazioni televisive del mattino e dei drammi storici serali, sempre trasmessi in televisione, del loro susseguirsi nel corso degli anni con schemi di programmazione improntati ad una certa durata e al loro cercare di farsi interpreti del proprio tempo oltre che momento di svago.
Ho letto di come Dante sia stato recepito e reinterpretato da una cultura così diversa rispetto a quella del quale tale poeta è divenuto simbolo, delle sue varie declinazioni sia nella sfera considerata più pop sia nelle inquietudini degli scrittori affascinati soprattutto dal suo Inferno. Ho letto di librerie, di gatti, di ciclisti spericolati lungo i marciapiedi, del Fuji che si fa vedere quando vuole e di volpi innamorate. C’è un po’ tutto il Giappone dentro questo libro, in una panoramica che è viaggio e riflessione.
Ci sarebbe moltissimo da dire, ma essendo questo un libro densissimo di temi, è impossibile avere la pretesa di riassumere tutto. Per darvi un’idea generale mi aiuto con l’indice presente all’inizio del libro, del quale riporto i capitoli principali qui di seguito:
- Introduzione – Onda di marea
- Ombrelli – Gocce di una lunga pioggia
- Ombrelli – Un narciso di carta
- Gli anni di Shinjuku
- Butterfly – Un fil di fumo a Nagasaki
- Butterfly – Okichi la straniera
- Il treno e il martin pescatore
- Librerie – il profumo delle botteghe dell’usato
- Librerie – Dante all’Ayumi Books
- Seduti al bancone dell’okonomiyaki
- Teledrammi – Al mattino vanno in onda i sogni
- Teledrammi – La storia alle otto della sera
- In bicicletta andando oltre le regole
- Montagne – La neve del Fuji
- Montagne – Regni del sacro e del disordine
- Il gioco dei grandi maestri
- Metamorfosi – Le magie della volpe
- Metamorfosi – Variazioni sul tema del gatto
Sotto l’ombrello a Tokyo – Frammenti di vita giapponese, di Maria Teresa Orsi e Fabio Sebastiano Tana, Giulio Einaudi Editore.