Hotel in Giappone – Capitolo 4

Hotel in Giappone: altro punto necessario attraverso cui passare quando si sta organizzando un viaggio con questo paese come meta. Voglio davvero alloggiare in hotel in Giappone, oppure voglio fare l’esperienza di un qualche tipo di alloggio più legato alla cultura giapponese, e che mi faccia sentire precisamente in Giappone, e non in un qualsiasi altro luogo del pianeta?

Bentornati ne I consigli empirici di Stanze Giapponesi, la sezione del blog dove trovate consigli e chiacchierate sulle mie esperienze di viaggio e circa l’organizzazione di un viaggio in Giappone. Uno spazio in cui spero possano esservi spunti soprattutto per riflettere e ragionare su un viaggio in questo paese.

In questo Capitolo 4 parliamo di hotel in Giappone, con una precisazione: personalmente, la sistemazione in un hotel è stata sinora la soluzione che ho scelto con più frequenza, e che, per come sono fatta io, preferisco.

Partiamo dagli aspetti che potrebbero trattenere qualcuno che viaggia in Giappone dallo scegliere proprio un hotel: forse si desidera immergersi in un ambiente che ricrei quell’idea di Giappone tradizionale che si è sognata, per sentirsi parte di tale atmosfera sospesa nel tempo. Un hotel potrebbe dare l’idea di essere un tipo di struttura che si trova in ogni parte del mondo, un ambiente standard che spezza un po’ quella magia che mentalmente ci si prepara immaginandosi tra templi esotici, porte scorrevoli e pavimenti di fragrante tatami. Inoltre, certi tipi di alloggio li si trova solo lì in Giappone, quindi è un peccato perdere l’occasione di provare qualcosa che poi altrove non c’è.

Sicuramente gli hotel puntano sul confort e sulla standardizzazione del servizio, e per lo più sono contemporanei in quanto ad atmosfera, tuttavia pensare che non ti facciano sentire davvero in Giappone non è del tutto vero. E non solo perché alcuni sono caratterizzati da design e presenza di servizi tipicamente giapponesi, come ad esempio un bagno pubblico interno. Anche se qualcuno scegliesse di trascorrere tutta la sua esperienza di viaggio in strutture tradizionali, almeno un giorno o due in hotel dovrebbe inserirlo, come esperienza di un ulteriore aspetto del paese che sta visitando, secondo me.

Tra l’altro, nelle grandi città spesso capita che gli hotel si trovino in edifici molto alti, e che quindi, se vi capita una stanza ai piani più alti, si possa godere di bei panorami sulla città.

Faccio prima a dirvi gli aspetti che io trovo positivi degli hotel, che potete andare a soppesare e confrontare con tutti gli aspetti delle soluzioni più particolari che giustamente affascinano e attirano. Notate come io dica sempre “per me”, “personalmente” e altre sottolineature di soggettività varie, perché ognuno ha una sua idea di confort minimo e di vacanza, oltre che le proprie necessità anche di salute, ad esempio, e credo che nessuno debba sentirsi meno “viaggiatore” perché non può dormire per terra in una tenda, o su un tavolaccio in un bivacco – esagero volutamente ma sono cose che tra l’altro ho fatto, a suo tempo, per questo le cito – o perché non può restare per troppe ore senza un frigorifero e delle prese elettriche a disposizione. Intendiamoci, questo non vuole intendere che ad esempio gli alloggi tradizionali in Giappone siano scomodi o privi di confort, tutt’altro. Una cosa soltanto: non aspettatevi che gli alloggi tradizionali siano sempre più economici di un hotel, dipende sempre dal tipo di alloggio e dai servizi che offre.

Per quanto mi riguarda, gli hotel mi fanno sentire un po’ più sicura in quanto a tempestività e disponibilità di assistenza in caso di eventuali problemi. Sapere che c’è una reception cui è possibile rivolgersi a qualsiasi ora  non è banale. Ci sono certe tipologie di hotel stile residence dove ad esempio la reception non è sempre presidiata, quindi è bene informarsi prima nel caso ci si renda conto che non ci si trova di fronte alla tipologia “classica” di hotel con personale sempre a disposizione. Ecco, questo direi che è per me la fonte di preferenza principale.

Questa maggiore tranquillità data dal personale presente non è un’idea nata dal nulla, ma mi è rimasta fissa dopo che, durante dei giorni di permanenza in un appartamento prenotato su AirB&B, ci siamo trovati una sera tardi ad avere problemi con la porta d’ingresso (che si apriva tramite tessera e relativo codice da digitare) che non ne voleva più saperne di aprirsi. Siamo rimasti almeno venti minuti fuori dalla porta a fare tentativi fino a che non si è aperta. Certo, se dopo tutti i vari tentativi non fossimo proprio riusciti a rientrare in casa avremmo chiamato il proprietario e sicuramente sarebbe arrivato a risolvere il problema, ma certo non c’è quella presenza immediata, e almeno io non riesco a non pensare che potrei stare “disturbando”, soprattutto in orari notturni.

Il tipo di hotel in cui alloggio di solito è il business hotel, un buon compromesso per quanto riguarda prezzo e servizi. Per darvi un’idea della media del prezzo attualmente di hotel sul genere a Tokyo e Kyoto, siamo sui 90 € a notte con colazione per hotel tra le 3 e le 4 stelle in zone non troppo periferiche, considerando prenotazioni fatte almeno tre mesi prima e in alcuni casi con offerte varie.

Le camere, soprattutto nelle grandi città, tendono ad essere piccole, sui 15 mq se va bene, sui 12 mq se sono più piccine del normale. Spesso tocca fare un po’ di giochi di incastri o ingegnarsi con le valigie per aprirle. I letti matrimoniali sono quasi sempre alla francese, ovvero 140 cm di larghezza per 190 cm di lunghezza. Considerate per farvi un’idea che io sono alta 169cm e mio marito 186cm. Devo dire che si sta un po’ stretti ma non c’è mai stato vero e proprio disagio. In alternativa vi posso consigliare, se siete in due, di prendere due letti separati al posto del letto matrimoniale. Questo spazio un po’ ridotto è quasi la regola negli hotel in città come Tokyo, poi, se invece si alloggia in città più piccole, capita di trovare stanze più grandi, più simili come dimensioni a quelle cui siamo abituati qui in Italia. Ovviamente poi è possibile avere stanze o letti più grandi, pagando di più. Le camere hanno il bagno privato e c’è sempre la vasca. Spesso si tratta di blocchi modulari, un bagno con lavandino, water e vasca che sono proprio degli ambienti con i sanitari standard. In alcuni luoghi – non nelle grandi città – ho trovato la vasca che se ne stava in una stanzina separata, o ad essere in un ambiente a sé, separato, era il water..

Anche nelle stanze d’albergo, quando si entra, è presente giusto attaccato alla porta uno spazio in cui ci si dovrebbe togliere le scarpe: a volte è segnalato solo dal colore diverso del pavimento rispetto a quello del resto della camera, senza un vero e proprio dislivello, a volte è proprio scritto di togliere le scarpe che si usano all’esterno.

Di solito questo tipo di hotel si trova vicino a stazioni o comunque in luoghi comodi per i mezzi di trasporto. Quando viene indicata la distanza dalle stazioni, occorre sempre tenere conto che anche solo 5 minuti, calcolati magari in bus, sono molti di più a piedi, soprattutto se devi farteli d’estate con il caldo e con le valigie giganti, o durante un acquazzone. Inoltre, alcune zone potrebbero essere scelte in quanto suggestive, ma magari non sono proprio il massimo della comodità per quanto riguarda la logistica. Alla fine, una zona che piace perché è suggestiva potrebbe essere scelta per l’hotel perché piace magari l’idea di potervi passeggiare anche la sera sino a tardi, sapendo di avere l’hotel nei pressi – io talvolta lo faccio, eh, tralasciando il fattore comodità – tuttavia tenete conto del fatto che le zone che si preferiscono si possono vivere tranquillamente durante la giornata, e spesso è meglio avere un hotel in cui sia comodo arrivare, e che sia vicino alle stazioni per partenze verso le varie destinazioni al mattino presto, ad esempio.

Altra questione: la colazione. Solitamente si può scegliere se aggiungerla o meno. Per quanto mi riguarda, tranne che nei casi in cui si sa che si andrà via presto al mattino e che quindi non la si potrà consumare, conviene fare colazione in hotel, perché la differenza è minima, e solitamente a conti fatti può finire per costare in proporzione meno rispetto ad una colazione fuori, perché si riesce a fare un vero e proprio pasto completo. Occhio che ci sono tuttavia hotel che come colazione offrono invece una sorta di menù fisso dove puoi scegliere tipo una bevanda calda o fredda e una cosa da mangiare, per esempio un toast. Poi potrete sempre fare un’altra colazione anche fuori se vi invogliano le caffetterie o le panetterie. Se poi invece voi al mattino siete tipi cui basta un caffè e un biscotto il discorso cambia, potete anche prendervi una bevanda calda al konbini e siete a posto, immagino.

Negli hotel trovate solitamente anche le lavatrici a gettoni e le asciugatrici, se ci si ferma per qualche giorno nello stesso hotel è piuttosto comodo lavarsi e asciugarsi il vestiario che si può riutilizzare, e in questo modo magari si può caricare di meno la valigia all’andata, sapendo di poter “rifare il giro” con dei vestiti lavati a disposizione.

Questa una panoramica abbastanza generale per quanto riguarda gli hotel in Giappone e cosa mediamente ci si può aspettare da questo tipo di sistemazione, una tra le varie soluzioni di alloggio durante un viaggio in questo Paese.