Letture di Ottobre

Letture di Ottobre, mese che sempre più negli ultimi anni si ama identificare con la festa di Halloween, la notte che a breve, proprio in questa serata che si avvicina mentre scrivo, si andrà a festeggiare, ognuno a suo modo. Personalmente io mi trovo d’accordo con quanti fanno presente che non si tratta di una moda di questi ultimi anni, bensì di un essere tornati a ricordare qualcosa che c’è sempre stato, manifestato con modalità diverse nel corso del tempo e in alcuni periodi forse del tutto accantonato, e che nel suo significato più profondo celebra sempre la stessa cosa.

Ottobre è un mese cui sono molto affezionata, perché in Ottobre è iniziato la storia d’amore con l’uomo che sarebbe diventato mio marito, in Ottobre ci siamo sposati e sempre in questo mese siamo stati per la prima volta in Giappone, dieci anni fa.

Ma passiamo alle letture di Ottobre, in questo mese che per metà è stato quasi estivo, e che solo in questi ultimi giorni pare essersi ricordato di dover essere autunno. Rispetto al mio solito, le letture di Ottobre sono state un po’ meno in quanto a numero di libri. Ci ho messo parecchio a leggere il romanzo di Mishima, “Colori Proibiti”, l’ho trovato piuttosto impegnativo. L’ho preso come ennesimo tentativo di provare ad avvicinarmi maggiormente a questo grande autore, che non ho mai trovato nelle mie corde, pur conscia della sua importanza. Non è successo, continuo a preferirgli altri autori, ma al tempo stesso mi sono resa conto di capirlo un po’ meglio, e di riuscire ad apprezzare di più, rispetto alle mie precedenti esperienze di lettura, stile e atmosfere della sua scrittura e poetica.

Come sempre, per alcune delle opere ho scritto già delle recensioni nei social, se vi fa piacere andarle a recuperare.

  • “Vita mia”, di Dacia Maraini, Rizzoli
  • “Il mistero della stanza blu”, di Riku Onda, traduzione di Bruno Forzan, Mondadori
  • Il rosmarino non capisce l’inverno”, di Matteo Bussola, Mondadori
  • “Colori proibiti”, di Yukio Mishima, traduzione di Maria Gioia Vienna, Feltrinelli
  • “Ventiquattro occhi”, di Sakae Tsuboi, traduzione di Anita Luna Banchero, Atmosphere
  • “Kokoro – Il Giappone tra pop e disincanto”, di Noemi Pelagalli, Corbaccio

Per quanto riguarda i libri di cui non ho parlato altrove, il libro di Dacia Maraini parla della sua esperienza di bambina presso un campo di prigionia in Giappone, durante la Seconda Guerra Mondiale. Chi ha letto gli scritti del padre Fosco conosce già la vicenda, che è stata raccontata anche da Toni, sorella di Dacia e storica, attraverso le parole della madre Topazia. Ho sentito il libro di Dacia Maraini, più che come romanzo o saggio autobiografico, come una scelta frutto di un percorso, una necessità di parlare a sua volta di un’esperienza terribile, una volontà di conservare, condividendola anche con la sua personale voce, la testimonianza di quanto accaduto. Un atto di coraggio. Il libro parla di molti altri argomenti, con le riflessioni dell’autrice che si inseriscono nella narrazione dei giorni presso il campo e degli episodi e dettagli che maggiormente ricorda, e che hanno inevitabilmente influenzato la sua mente e il suo cuore una volta cresciuta. L’effetto è quindi più di una conversazione a ruota libera dove non possiamo che ascoltare la scrittrice, che offre in dono i frammenti più dolorosi della sua vita, quella sua vita evocata dal titolo.

Ho letto poi la raccolta di racconti di Matteo Bussola: è il primo libro che leggo di questo autore. Si tratta di una raccolta di racconti indipendenti ma tutti legati tra loro per alcuni personaggi, in modo che alla fine della lettura si completa un quadro con una sorta di ulteriore storia complessiva i cui indizi sono sparsi lungo tutte le storie precedenti. Protagoniste sono donne, di tutte le età, alle prese con una serie di problematiche legate alle relazioni con gli altri e con sé stesse, donne che raccolgono i frutti delle proprie decisioni, che si arrovellano nei dubbi e che quasi mai scelgono la strada più facile. Scorrevole e piacevole, molto attuale nelle questioni che pone, in alcuni punti mi sono sorpresa perché mi aspettavo per alcuni racconti un finale scontato che invece non c’è stato, il che non può che avermi fatto piacere.

Questo è tutto per quanto riguarda le letture di Ottobre, al mese prossimo con quanto riserverà novembre!